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Aspergillosi broncopolmonare allergica e sindromi allergiche: approcci terapeutici a confronto

Pneumologia Medical Information Dottnet | 19/12/2011 16:37

L’aspergillosi broncopolmonare allergica (ABPA) è stata ormai riconosciuta come una complicanza micotica dell’asma, mentre l’asma grave con sensibilizzazione fungina (SAFS) non lo è. Nell’ABPA, l’immunoglobulina E totale (IgE) è generalmente >1000 UI/mL, mentre nella SAFS essa è <1000 UI/mL, e risulta positiva o al prick test o al test di IgE fungo-specifica.  L’APBA può presentarsi con diversi gradi di gravità dell’asma, e occasionalmente con nessuna asma o fibrosi cistica, l’altra comune malattia subordinata. La SAFS è un problema in quei pazienti con uno scarso controllo dell’asma ed occasionalmente si presenta nel reparto di terapia intensiva.

La produzione di tappi di muco e parossismi di tosse è più comune nell’APBA. Alcuni difetti genetici alla base sembrano sostenere queste notevoli differenze fenotipiche. Da un punto di vista gestionale sia l’ABPA che la SAFS rispondono ad alte dosi di corticosteroidi e ad antimicotici orali, con un tasso di risposta di circa il 60% sia nell’ABPA che nella SAFS con l’uso di itraconazolo. Nel 50% dei pazienti l’itraconazolo aumenta l'esposizione ai corticosteroidi per via inalatoria, portando talvolta al tipico aspetto cushingoide. I dati sulla terapia di seconda linea sono scarsi, ma il gruppo di ricerca coordinato dal dott. Hogan ha dimostrato e recentemente pubblicato che il 70-80% dei pazienti che tollerano voriconazolo o posaconazolo rispondono ad essa. Altre terapie utili comprendono la soluzione salina ipertonica nebulizzata per indurre l’espettorazione di spessore e l’azitromicina a lungo termine per il suo effetto anti-infiammatorio lungo le vie aeree. L’Omaluzimab è utile in alcuni pazienti con la SAFS e occasionalmente nell’ABPA. Le complicazioni dell’ABPA comprendono la bronchiectasia e l’aspergillosi polmonare cronica. La maggior parte dei pazienti con ABPA e SAFS possono essere stabilizzati per lunghi periodi con corticosteroidi per via inalatoria ed itraconazolo o un altro antimicotico. Si prospettano nuove immunoterapie.

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